“Mamma, papà!!! Magari vincessimo una coppa…”
Sveglia alle 5:15, partenza da casa alle 6:00, occhietti felici, zaino dei Leoncini in spalla, l’autobus ci aspetta con tutti i compagni di squadra; direzione Pasiano per l’ultimo torneo dell’anno!
L’allegria per stare tutti assieme è evidente e la stanchezza per l’alzataccia non si fa sentire. Durante il viaggio gli argomenti principi sono le Carte Pokemon o racconti della vita di tutti i giorni.
Arrivati allo spogliatoio, si indossano le divise, si ordinano gli zaini per lasciare posto a tutte le squadre e si inizia il riscaldamento in una giornata fresca, nuvolosa e ventilata.
Qualche sguardo sembra teso, ma il desiderio di giocare bene è palpabile. Le parole d’ordine ripetute come un mantra sono “placcare”, “sostegno” e “passare la palla”.
Iniziata la prima partita contro il Vittorio Veneto, i Leoncini lasciano il pubblico a bocca aperta: vincono senza subire mete e la squadra avversaria non oltrepassa la metà della nostra area di gioco.
Sarà forse anche per il tifo sfrenato di mamme e papà a bordo campo? Uno dei primi premi è sicuramente loro: sono il settimo giocatore in campo che trascina i nostri fieri Leoncini.
Nella seconda partita contro il San Vito al Tagliamento stesso copione: i Leoncini esprimono una grinta che riescono a trasmettere anche solo con uno sguardo!
Placcaggio dopo placcaggio, recupero dopo recupero, continuano a segnare mete senza subirne.
Ogni tanto la palla ovale sfugge dalle mani, accidenti, ma viene subito recuperata con rocamboleschi placcaggi e passaggi.
Poco alla volta la nostra U9 è conscia di poter giocare un buon torneo.
Nella terza partita contro il Pedemontana, la consapevolezza di poter entrare in finale è palpabile e, con la consapevolezza, aumenta anche la tensione: i Leoncini subiscono solo una meta e tornano negli spogliatoi per la pausa pranzo felici e un po’ increduli.
Il brutto tempo sembra avvicinarsi, le partite della finale vengono anticipate e i nostri hanno sempre più voglia di mettersi alla prova.
La prima finale contro il Pordenone è impegnativa e i nostri ragazzi giocano con un ritmo incredibilmente sostenuto, continuano a placare, a recuperare palle … e finalmente le mete arrivano! Anche in questa partita nessuna meta subita.
Gli accompagnatori ci credono, il tifo non demorde e non delude mai, inventando simpatici cori da stadio: spuntano anche i pon pon giallo-rossi, i colori del Bassano. Luigino è consapevole dell’opportunità, ma è taciturno: chissà quale sogno gli frulla per la testa!
Anche qualche leoncino è serio e silenzioso, ma non li disturbiamo e manteniamo il loro equilibrio.
La finalissima contro il Checco Camposampiero è combattuta e fino a metà partita nessuna meta è stata segnata: minuti interminabili di placcaggi, di recuperi, di fare e disfare e tante, tante corse da una parte all’altra del campo.
Poi, finalmente, arriva una meta del Bassano! Ma, subito dopo, la squadra avversaria pareggia.
La bravura dei nostri Leoncini è anche quella di non perdersi d’animo. I pugni sono stretti, le lacrime sono cacciate indietro, i paradenti sono ben incastrati in bocca, la testa in posizione di attacco e cominciano nuovamente a placcare, a passare la palla e a recuperare come mai li avevamo visti giocare.
Finalmente il Bassano segna la meta del 2 a 1 e subito dopo un’altra, infine il fischio finale dell’arbitro: è vittoria, è felicità allo stato puro, accompagnata da lacrime di commozione e di tensioni saggiamente trattenute.
Ora i Leoncini si possono sfogare in abbracci dati prima a Luigino e poi a mamme e papà!
E poi ancora tanti cori, tanti abbracci e urla di felicità.
A Pasiano alzeranno un delizioso prosciutto crudo come riconoscimento delle loro fatiche, ma a Bassano, il giorno dopo, è arrivata la loro tanto desiderata Coppa, portata dal Presidente e voluta tanto da chi li ha visti crescere come bambini e da Luigino ed Enrico che li hanno fatti maturare come squadra.
Un grande orgoglio per il Bassano Rugby 1976 e per tutte le mamme e i papà.
Sono stati due anni difficili per lo sport, ma loro ci hanno insegnato a non demordere, a continuare a sognare, perché, se si vuole, i sogni si realizzano!
E un grazie immenso al Rugby ci ha convinti, una volta di più, che si cresce solo insieme, sostenendosi con gli abbracci, con gli sguardi, con le pacche sulle spalle, con i sorrisi….e la vittoria arriva solo se la palla si passa tra la mani di tutti i giocatori!
E la sera, prima di addormentarsi:
“Mamma, papà, domani posso andare a scuola con la maglia del Bassano?”
E noi, con un nodo in gola e gli occhi lucidi, riusciamo ad accontentarli con un sorriso, a dare un abbraccio e un bacio alle nostre creature. Poi la mano scivola tra i capelli, per sistemare la criniera, che da oggi è un po’ più lunga.